Milioni di lavoratori e lavoratrici in Italia non sanno di godere dei vantaggi di un Fondo integrativo previsto dal CCNL che regolamenta il proprio settore. Esistono decine di Fondi di assistenza sanitaria che integrano o sostituiscono le prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche.
Il datore di lavoro versa una quota su base mensile al Fondo di riferimento per ogni dipendente dell’azienda.
Molto spesso la mancanza di comunicazione tra le parti fa sì che il personale si ritrovi ad aderire ad un fondo di assistenza sanitaria integrativa senza saperlo: ecco perché è importante informarsi correttamente e saper leggere la busta paga.
Se l’azienda ha aderito ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa, in busta paga, oltre ai tradizionali contributi pensionistici INPS, è riportata la voce “Trattenute per Fondo Sanitario”.
Il Consulente del Lavoro di Studio Scudo in questo articolo chiarisce cosa sono i Fondi di assistenza sanitaria integrativa, i benefici per i lavoratori e le lavoratrici e gli obblighi per le aziende.
Che cosa sono i Fondi di assistenza sanitaria integrativa
Nei primi anni ’90 il legislatore ha introdotto i Fondi di assistenza sanitaria integrativa che sono enti, associazioni, società di mutuo soccorso, compagnie assicurative, regolarmente iscritti all’Anagrafe dei Fondi Sanitari.
Questi Fondi hanno una funzione integrativa: affiancano ma non sostituiscono il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), offrendo agli iscritti l’accesso a prestazioni socio-sanitarie. Il SSN eroga prestazioni mediche gratuite (con il solo pagamento del ticket) a tutti, ma spesso le liste di attesa sono lunghe e la gestione lenta e burocratica.
Capita quindi di rivolgersi a strutture private convenzionate con il SSN: l’assistenza sanitaria integrativa interviene proprio in questi casi, offrendo una copertura totale o parziale delle spese da sostenere per usufruire di queste prestazioni mediche.
Se si è iscritti ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa si può beneficiare dei servizi recandosi presso:
- strutture del SSN;
- strutture convenzionate con il Fondo di assistenza sottoscritto;
- strutture non convenzionate.

Benefici del Fondo di assistenza sanitaria integrativa presso Strutture del Servizio Sanitario Nazionale
Il paziente può rivolgersi a strutture pubbliche del SSN (ospedali ed ambulatori) per interventi e analisi cliniche e diagnostiche.
Consultando il piano sanitario del proprio Fondo di assistenza sanitaria integrativa, si può chiedere il rimborso per le spese sostenute per i ticket.
Benefici del Fondo di assistenza sanitaria integrativa presso Strutture Convenzionate
Il beneficio maggiore per un iscritto al Fondo di assistenza sanitaria integrativa è quello di fruire dei servizi previsti da una serie di strutture convenzionate che permettono di:
- prenotare la visita direttamente tramite il Fondo (nelle modalità previste da ogni ente/associazione);
- avere tempi di conferma della prenotazione molto rapidi;
- non anticipare nessuna spesa: il Fondo si occupa di saldare il conto direttamente alla struttura convenzionata (fatto salvo per interventi il cui costo supera la franchigia prevista);
- essere coperti anche fuori dall’ambito della propria Regione.
Benefici del Fondo di assistenza sanitaria integrativa presso Strutture NON Convenzionate
Nel caso in cui si debba usufruire di determinate strutture sanitarie non convenzionate con il proprio Fondo, questo potrebbe comunque coprire le spese sostenute.
Questo beneficio va verificato di volta in volta nelle policy del proprio Fondo di assistenza sanitaria integrativa (ad esempio alcuni Fondi rimborsano le prestazioni solo se nella provincia di residenza del fruitore non sono presenti strutture convenzionate).
Adesione ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa – Busta Paga
Ogni cittadino può aderire liberamente ad un Fondo.
Un dipendente però dovrebbe essere già iscritto ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa: la propria azienda è tenuta a iscrivere il lavoratore secondo quanto previsto dallo specifico CCNL.
Il lavoratore e la lavoratrice per verificare l’avvenuta iscrizione ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa devono controllare la busta paga alla voce Trattenute per Fondo Sanitario.
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Obbligo per l’azienda di iscriversi all’assistenza sanitaria integrativa
L’assistenza sanitaria è un diritto previsto nel rapporto di lavoro.
I CCNL prevedono l’obbligo per i datori di lavoro di iscrivere i lavoratori ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa e di versare le relative quote e contributi.
Tale clausola è vincolante anche per le aziende non iscritte alle associazioni sindacali stipulanti il contratto collettivo. Ogni CCNL prevede l’adesione ad uno specifico Fondo.
Il datore di lavoro iscrive a suo carico i dipendenti al Fondo di assistenza sanitaria integrativa, nello specifico le categorie da iscrivere sono:
- lavoratori dipendenti;
- quadri;
- dirigenti.
Come già sentenziato da alcuni Tribunali: l’azienda che omette di iscrivere i propri dipendenti al Fondo di assistenza sanitaria integrativa è obbligata a risarcire gli stessi di una somma pari al costo sostenuto per le prestazioni sanitarie che sarebbero state rimborsate dal Fondo qualora l’azienda avesse provveduto all’iscrizione.
Ad esempio le aziende che operano nel “Commercio, Turismo, Servizi e settori affini” devono iscrivere i lavoratori al Fondo EST e versare un contributo mensile di circa 10 euro ad addetto.
Il Fondo EST può rimborsare prestazioni sanitarie fino a circa 90.000 euro e quindi il mancato pagamento del contributo, oltre a privare il lavoratore di una tutela contrattualmente dovuta, espone l’azienda al rischio di dover sostenere un costo notevolmente più elevato.
Benefici per l’azienda aderente ad un Fondo di assistenza sanitaria integrativa
L’azienda che versa (tramite modello F24 o servizi telematici del Commercialista) per ogni lavoratore iscritto i contributi al Fondo sanitario può dedurli integralmente e usufruire di un’ulteriore agevolazione.
Le quote e i contributi a carico del datore di lavoro per il finanziamento del Fondo sanitario, nonostante facciano parte del trattamento economico complessivo spettante al dipendente, usufruiscono di una ridotta aliquota contributiva sociale.
Quasi tutte le voci di retribuzione in busta paga sono soggette a contribuzione INPS, mentre i contributi di assistenza sanitaria sono soggetti ad un’imposta di solidarietà del 10% devoluta alle gestioni pensionistiche di legge cui sono iscritti i lavoratori.